martedì 15 gennaio 2013

"Vorrei chiamare uno psichiatra e farlo assistere a quello che stiamo trovando "

Disse mia cognata ieri, mentre eravamo intente a svuotare il ripostiglio a casa dei suoceri.
eh sì...altre belle sorprese !! 

è stata una giornata impegnativa ma parecchio divertente. 
premetto che io non sono portata per fare queste cose da sola, ci metterei una vita e mezza, sono troppo lenta e non essendo molto ordinata ci metterei tantissimo solo per riorganizzare gli spazi , se sono invece in compagnia di qualcuno che mi sprona e che mi da direttive su come sistemare tutto allora vado come un treno. Mia cognata, come la zia di Rhett con cui avevo sistemato gli armadi di suocera , è un vero caterpillar, ma ovviamente è mooolto più divertente fare certi lavori con lei che con la sorella di mia suocera! 
Ogni cosa che trovavamo era un commento...

Dunque, l'obiettivo di ieri era il ripostiglio, stanzino stipato di qualsiasi cosa , di cui mai io ho visto la reale profondità...pieno di sacchetti di plastica che sembravano piombarti in testa da un momento all'altro.
Armate di guanti, detersivi , spugne e sacchi abbiamo affrontato il ripostiglio e.... si salvi chi può....
Oltre a una scopa, diversi manici di scopa orfani, ombrelli e qualche valigia, il resto erano: sacchetti di plastica contenenti altri sacchetti di plastica , che contenevano altri sacchetti di plastica contenenti....nulla. Quando andava bene trovavamo una scatoletta del 1984 con una biscottiera premio del mulino bianco, una candela di Natale, un centrotavola di Natale . 
Oppure valanghe di carta regalo di Natale USATA , ho anche riconosciuto le carte involucro dei  regali che i miei genitori fecero loro in occasione degli scorsi  Natali, coi bigliettini scritti da mia sorella.
Cosa pensava di fare? riciclarli forse? ma non erano nemmeno in buono stato!!!
Abbiamo diviso: sacchi viola per il generico, sacchi gialli per la plastica, in modo da poterli accumulare ai sacchi condominiali già in strada.  A fine giornata abbiamo riempito tre sacchi generici e NON SO QUANTI sacchi di plastica, davvero, ho perso il conto!!!! Alla fine erano tutti sacchetti di plastica uno dentro l'altro come le matrioske., tant'è che per rimettere le cose dentro al ripostiglio ci abbiamo messo due minuti, era vuotoo!!

Poi è stata la volta dei mobili in corridoio. più che mobili direi comodini.
Sì perchè dovete sapere che suocera , tutte le volte che avveniva qualche svuotamento casa, che fosse di una vecchia zia defunta o semplicemente di qualcuno che cambiava arredamento, correva ad impadronirsi dei comodini.
Morale, il suo lungo corridoio d'ingresso e la sua camera da letto sono pieni di comodini tutti diversi tra loro. All'occhio un gran bel gusto direi...
Codesti comodini sono stati ad uno ad uno aperti e....apriti cielo! pieni zeppi di sacchettini di plastica , che sono stati tutti aperti ad uno ad uno...
Comodino uno: pieno di sacchetti contenenti sacchettini che contenevano sacchettini che contenevano un paio di collant tagliate ciascuno. Ogni singolo oggetto era chiuso in una media di tre sacchettini.  ricordo che suocera tagliava collant perché le dava fastidio l'elastico in vita, oppure tagliava solo il piede, o solo la gamba insomma un paio di collant intere non erano sopravvissute .Abbiamo trovato gambe di collant, piedi di collant o fascia alta di collant, tutto tagliato e separato.Quando ci andava bene, perché molte volte dopo aver aperto le matrioske di sacchetti trovavamo solo confezioni di calze VUOTE.
Comodino due: reparto cucito, sacchetti contenenti sacchetti contenenti sacchettini mignon contenenti una spoletta ciascuno. totale spolette rinvenute : 3, il resto del contenuto del comodino era composto da ORLI di pantaloni e jeans che lei tagliava ma NON buttava, oppure da elastici che lei toglieva dai pantaloni del pigiama e non buttava.
Ci siamo chieste: ma cosa passa per la testa a  una persona mentre intenzionalmente archivia codeste cose?
Comodino tre: accatastamento esagerato di sandali,  ciabatte , pantofole da donna  vecchie e stravecchie , alcune talmente conciate che erano riparate con del nastro isolante. Lei non se ne era mai liberata. Ci abbiamo pensato noi.

Ci siamo poi recate  in camera da letto per ritirare una cosa e l'attenzione ci è stata catturata  da un altro comodino, ( il quarto) su cui è poggiato un televisore di recente acquisto.
Comodino quattro: la parte immediatamente sotto il televisore è vuota, nel senso non coperta da anta, è a vista, ma lei ai tempi aveva ben pensato di coprirla con del...cartone. Una buona scelta estetica , non c'è dubbio! Disgustate spostiamo il cartone e....sorpresa! Si palesano davanti a noi delle scatolette di tonno, carne in scatola, bottigliette di gazzosa . Si era creata una dispensa nascosta di cui lui ignorava l'esistenza. Una sorta di  bunker antiatomico.

Suocero poi ci  ha pregato di portare alla discarica anche uno stendino sgangheratissimo rattoppato con del nastro isolante dappertutto e con attaccato...un campanaccio.... Alla domanda del perchè fosse campano-munito la risposta è stata : "Lei metteva lo stendino vicino alla porta, così se qualcuno entrava furtivamente colpiva lo stendino e il campanaccio suonava e lei si accorgeva della presenza..." .
Vi chiederete dove vivano suoceri. In aperta campagna? cascina? luogo isolato? NO.
In un condominio che affaccia su uno dei vialoni più trafficati della città. Al terzo piano. Con porta notoriamente chiusa a chiave. E dotata sia di citofono che di campanello.

Quando una è matta, è matta.
Non ce n'è.

Alla prossima puntata.
(cosa pensate che sia finita? mancano ancora un sacco di mobili! C'è ancora tutto il soggiorno da aprire!)

1 commento:

  1. Forse sono fuori luogo,ma il tuo post mi ha strappato qualche sorriso!!tua suo era era strana forte eh?! :-)

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