venerdì 13 dicembre 2013

La cosmopolita

Avevo una compagna di classe al liceo, ritrovata ora su facebook.  La sua storia è un po' particolare.
Figlia di un ingegnere , ha trascorso quattro anni di scuola elementare in Arabia Saudita, a Rihad, ovviamente in una gabbia dorata , scuola internazionale ,compagni di tutte le nazionalità ecc ecc
Tornata in Italia ha frequentato le scuole medie , poi il primo anno di liceo con noi dopodichè ci ha lasciati per prendere il volo e studiare da sola in un college inglese. Si è diplomata e in seguito laureata. ha avuto  esperienze di lavoro in Germania e in America per poi tornare definitivamente in Italia, dove si è fidanzata, sposata e ha avuto due bambine. Dopo il fallimento dell'azienda presso cui era impiegata non è più riuscita a  trovare lavoro, se non come insegnante privata di inglese.
Ha sempre attirato le invidie di molte mie compagne di scuola e molte sue amiche, è sempre stata vista come una fortunata COSMOPOLITA che ha avuto la possibilità di fare tantissime esperienze in giro per il mondo.
Io sinceramente ho sempre visto un velo di tristezza nei suoi occhi: da piccola ha viaggiato molto, ma sempre come minore non accompagnata, tra i suoi genitori là, i nonni di qua e i tutor dall'altra parte ancora. Io per lavoro li vedo e li accompagno a bordo, questi bambini trattati come pacchi e mi si stringe il cuore ogni volta.
I suoi genitori vivono tuttora negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi e non hanno nessuna intenzione di tornare in Italia.

Il suo problema attuale secondo me è un distacco tremendo da TUTTO ciò  che la circonda.

Hanno eletto un Papa nuovo?
Non le interessa proprio, la cosmopolita ha vissuto in Arabia Saudita gran parte della sua infanzia, non c'era modo di avvicinarsi a un credo religioso, quindi non le interessa proprio.

Si avvicina Natale? 
Non le interessa proprio, la cosmopolita ha vissuto in un posto dove il Natale non veniva considerato, non l'ha mai sentito, perchè farlo ora?

Regali?
Non le interessano proprio, idem come sopra.

Carnevale?
Non le interessa proprio. Cos'è? Nelle altre parti del mondo non esiste.

E via così. Ma lei è cosmopolita. Lei è open-minded. Vuoi mettere vivere ogni cinque anni in una nazione diversa?

Per Natale ha annunciato al mondo che siccome non le interessa assolutamente festeggiarlo, non vuole sentire parlare di albero, presepe, regali, pranzi, tombole ecc ecc prenderà la sua famiglia e si farà un bel VIAGGIO.

Certo cara. Sarai anche fortunata , ma io con te non faccio cambio.  

E allora qui spunta la riflessione: spesso invidiamo chi sembra cittadino del mondo, quando in realtà la maggior parte delle volte costoro pur di adattarsi a realtà diverse non hanno fatto altro che sterilizzare le proprie vite annullando le proprie radici , le proprie tradizioni, annullando ciò che erano. 

Ne vale proprio la pena? Si è davvero felici così?



2 commenti:

  1. No, non credo. Credo sia giusto viaggiare e vedere il mondo, se ce lo possiamo permettere, ma ciò non significa dimenticare (o non imparare) chi siamo e da dove veniamo. Le radici servono, soprattutto quando non si è più giovani belli e sani. Un bacio

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  2. E' quello che mi chiedo anche io quando leggo tanti blog di mamme espatriate che dicono che così offriranno il meglio ai prorpi figli...dipende se riusciranno ad evitare che perdano radici e punti di riferimento, secondo me.

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